Staffoli (pronunciare Stàffoli) è la frazione di 1.926 abitanti del comune di Santa Croce sull’Arno della provincia di Pisa in Toscana. Circondata da campi coltivati e boschi, si estende per circa 4 chilometri quadrati.
Fu conosciuto anticamente come Castrum Stàffili. Notizia del piccolo borgo delle Cerbaie ed in prossimità della Via Francigena si ha in una carta della Comunità di Fucecchio del 17 aprile 1198, ma è appurato che il nome del paese abbia origini più antiche, legate all’avanzata dei longobardi nel nostro territorio. Nell’Alto Medioevo questo popolo contendeva ai bizantini il territorio della penisola. L’esigenza di collegare il regno di Pavia e i ducati meridionali tramite una via sufficientemente sicura determinò la scelta di un itinerario che attraversava l’Appennino in corrispondenza dell’attuale Passo della Cisa, e dopo la valle del Magra si allontanava dalla costa in direzione di Lucca. Per non avvicinarsi alle zone bizantine questo percorso, che prese il nome di Via di Monte Bardone, passava solo dai territori longobardi e infine conduceva a Roma. Staffili, ossia ‘terra di confine’, si situava lungo questo itinerario.
Nell’ 846 la contrada di Staffili è citata in un documento lucchese del 7 agosto pubblicato nelle Memorie Lucchesi: in esso si parla di una serie di beni conceduto da Ambrogio vescovo di Lucca a un tale di Staffili, consistente nella metà di un podere posto nello stesso luogo di Staffili. Tra i primi anni e la seconda metà del Duecento, Staffoli (che era un piccolo comune sviluppato come altri – Massarella, Torre, Cappiano, Orentano – dai resti del sistema giurisdizionale cadolingio), era sottoposto alla vicaria della Valdarno, magistratura controllata da Lucca.
Col passare del tempo i selciati della Via di Monte Bardone lasciarono gradualmente posto a sentieri, piste percorse da viandanti, altri tracciati e strade, con il fondo che veniva lastricato solo in corrispondenza degli attraversamenti dei centri abitati.
Quando la dominazione Longobarda lasciò posto a quella dei Franchi, la Via Di Monte Bardone cambiò il suo nome in Via Francigena: essa si affermò come la via principale da cui passavano mercanti, eserciti e pellegrini.
La chiesa di San Michele Arcangelo, al centro del paese, venne costruita nel 1629 sui resti di un edificio in stile romanico distrutto da un incendio. Al 1790 risale la costruzione di Villa Maiorfi, abitata da Facdouelle, un ufficiale francese legato a Napoleone.
Tra il 1944 e il 1945 nella tenuta di Montefalcone, oggi riserva naturale aperta al pubblico su richiesta, fu stabilito un campo base delle forze militari brasiliane impegnate contro gli eserciti nazi-fascisti nella seconda guerra mondiale.
Da queste fu poi realizzato un piccolo altare per il culto della Madonna (unico esempio in Italia di devozione sacra in tempo di guerra) ed ogni anno, nel mese di Aprile in occasione della Festa della Liberazione, viene celebrata una cerimonia per la commemorazione dei caduti, con la presenza di autorità locali e brasiliane.
Autori della ricerca: Corsagni, Pucciarelli, Baldini, Pieracci e Hansen, della Scuola Media di Staffoli
Cod. postale | 56029 |
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Prefisso | 0571 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | staffolesi |
Patrono | san Michele Arcangelo |
Giorno festivo | 29 settembre |