Molti di voi si saranno sicuramente accorti che negli ultimi giorni dell’anno ormai trascorso è stato apposto, per chi guarda dalla Piazza Panattoni, a fianco dello stipite sinistro del portale della cappella cosiddetta di San Michele Arcangelo facente parte della nostra chiesa parrocchiale, un insolito bassorilievo in pietra serena sul quale è scolpita l’immagine del santo patrono.
Senza nessuna presunzione di aver dotato la parrocchia di una scultura di Michelangelo Buonarroti, l’Associazione di P.S. Staffoli ha pensato bene con questa pietra di ricordare a tutti, staffolesi e non, l’anno di dedicazione della cappella, la quale risulta essere senza dubbio alcuno il nucleo più antico del patrimonio edilizio del paese.
Infatti i più attenti osservatori avranno notato che sotto l’immagine dell’Arcangelo, per qualcuno tra i più critici non troppo evidente, è stata volutamente scolpita la seguente scritta: A.D. 1629.
Ciò sta a certificare che il piccolo luogo di culto in questione fu dedicato al Principe delle milizie celesti nel lontano Anno del Signore 1629 e precisamente il 29 settembre, giorno in cui la chiesa ricorda questo santo. Infatti l’architrave che sovrasta l’ingresso della cappella, anticamente costruito in pietra serena riporta ancora oggi scolpito, le tracce di tale dedicazione con una piccola immagine dell’Arcangelo con le bilance in una mano per la pesa delle anime al centro, mentre a destra purtroppo si è perso completamente l’incisione dell’anno di riferimento.
L’apposizione di tale manufatto, a mio avviso di pregevole fattura, ha scatenato senza senso un coro di critiche bollando la realizzazione come “patacca”.
Ora, rispettando democraticamente tutti i punti di vista, tenderei a focalizzare l’attenzione più che sull’opera in se per se, sul senso della sua istallazione e cioè quello di indicare il periodo storico in cui fu costruita la cappella medesima.
E poi, scusate amici, sinceramente non credo che il bassorilievo in questione possa mai nuocere all’estetica, sia della parete così poco “romanica” dove è stato collocato e neppure all’effige dell’angelo dipinto nella lunetta sovrastante, famoso più che altro di recare tratti così poco “angelici”.
E comunque tranquilli! … Come recita l’antico detto : “ … Chi vuol esser lieto sia, del doman non v’è certezza!”, ma se poi le critiche dovessero perdurare, risponderemmo quindi come fece il Sommo Vate al Sommo Poeta : “ …. Non ti curar di lor, ma guarda e passa!”
Viva San Michele, viva La linea dell’Angelo che attraversa la nostra comunità e viva il flusso benefico angelico che si respira nel nostro paese!
Sono pochi i luoghi al mondo che hanno questo privilegio!
Buon anno a tutti.
Staffoli lì, 18 gennaio 218 p. l’Associazione di P.S. Staffoli Eventi
Silvio Della Maggiore